Rutelli.
Ogni tanto anch'io mi scordo che non si tratti di un'invenzione narrativa di Ionesco ma dell'ex Ministro dei Beni Culturali.
Vi ricordate tutti Rutelli? Quello con gli occhi chiari e la parlantina spenta? Quello che pare vittima di un incidente frontale fra un socialista ed un cherichetto?
Ecco.
Nel caso il vostro cervello abbia cercato di rielaborare il trauma per la sua tragica presenza politica cancellandone ogni traccia nella memoria, eccovi il suo più fulgido capolavoro nella scorsa legislatura.





Questo intervento in un inglese considerato impeccabile nella comunità sordomuta faceva parte della presentazione del gargantuesco portale "italia.it". Costato in un anno 45 milioni di Euro e con una previsione totale di spesa superiore agli 80, doveva rappresentare lo Bello et lo Culturale italico nel mondo. Sottolineare i pregi e le qualità del nostro radioso Paese, omettendo ogni bruttura e devianza made in Italy.

Sarà stata la mancanza dei primi e la strabordante presenza dei secondi o per l'endemica incapacità nello Stivale di gestire il denaro pubblico, resta il fatto che il portale italia.it non è mai decollato.
Pochi contenuti, pessime traduzioni, spese di mantenimento ed aggiornamento da server della Nasa.
Pochi giorni fa 45milioni di euro sono andati in fumo con la chiusura definitiva del portale.

Certo che se hai come testimonial l'inglese di Rutelli ed un Cetriolo (costo: 200.000 Euro, ma non ditelo al vostro fruttarolo) non
vuoi che la cosa funzioni.