G8 aggregator

Posted In: . By Grandesacchetto

Le elezioni politiche del 2008 sono passate da più di una settimana ormai. Abbiamo avuto il tempo di riflettere e di ascoltare i supposti perché della schiacciante vittoria del partito del popolo della libertà o come cazzo si chiama (cit. Robecchi) e della lega. Perchè la cosa più scioccante non è la scomparsa della sinistra dal parlamento e del mancato decollo del PD, ma l'avanzare di idee razziste, violente ed ignoranti. La bananarchia non si farà convincere che in fin dei conti la lega è un partito come un altro e che merita di essere ascoltato: degli idioti che paragonano il ricco nordest con gli indiani d'america meritano solo una lezione di storia e due sonori nocchini.


Adesso ci aspettano cinque (5!) anni di supremazia della destra, adesso dovremo subire la loro tracotante vittoria, adesso si sentiranno liberi di impartire lezioni di storia, di politica e di cultura a tutto il paese.
Ecco perché mai come ora cercheremo di offrire ai nostri sparuti ma determinati lettori un modo per essere sempre preparati quando lo sbruffoncello di turno approfitterà della vittoria elettorale per salire in cattedra.

Iniziamo con qualcosa facile facile: il g8 di genova.
Se pensate che Genova in quei giorni fu presa d'assalto da frotte di sinistroidi cannibali e sassi volanti devia-proiettili, probabilmente trarrete vantaggio dalla visione della puntata sull'argomento de "La storia siamo noi". Gianni Minoli e la sua redazione hanno fatto un lavoro più che egregio nell'illustrare schematicamente gli eventi. Ascolterete dalla viva voce delle forze dell'ordine come non avessero il controllo della situazione e dei loro uomini. Vedrete i vergognosi pestaggi su persone inermi ed anziane. Vedrete come lo scontro sia stato voluto e come fosse assolutamente inutile e criminale. Ma non voglio rovinarvi la sorpresa: il video è disponibile on-line (qui); se dovesse sparire fate affidamento al mulo o ai vari bit-torrent.

Sia chiaro, ce l'abbiamo solo coi poliziotti stronzi e i loro capi

Fatto? Siete ancora convinti che non sia necessario fare chiarezza sulla questione?
Tranquilli, tanto le istituzioni non si preoccupano certo di farlo. Il buon trivigante riassume la tragica situazione delle commisioni governative in questo articolo.
La parola che state cercando è "rivoltante".
Sempre trivigante mi ha segnalato che Lucarelli ha dedicato una puntata del suo ottimo "Blu notte" all'argomento. Colpevolmente ammetto di non averla ancora vista e giuro sulla mia banana che rimedierò presto. Non sono riuscito a trovare il video della puntata on-line, ma se siete dei bravi smanettoni (e soprattutto, se davvero vi interessa l'argomento) lo troverete e mi saprete dire.
Ancora non siete soddisfatti? Concludete in bellezza con il numero di "Linus" del luglio 2006.
Se ancora siete convinti che a Genova sia andato tutto bene, contattatemi e vi farò parlare con una mia amica psicologa. Prezzi di favore e ampio parcheggio.

 

Il gioco della memoria (II)

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Mi ricordo Berlino.
Mi ricordo che mio fratello mi aveva dato la mappa della metro di due anni prima e da allora tutto era cambiato.
Mi ricordo che mi sono perso perché la via dove avevo l'ostello si poteva scrivere in due modi diversi e non la trovavo sulla cartina.
Mi ricordo che la prima notte ho diviso la stanza con sei americane e una tedesca, tutte diciottenni e carine.
Mi ricordo il pergamon museum, da togliere il fiato.
Mi ricordo che lì vicino scoprii il vecchio palazzo della DDR, uno scatolone di vetro e acciaio ignorato da tutti.
Mi ricordo come mi stupisse il fatto che a nessuno interessasse, mentre io ero affascinato dalla ruggine e dall'abbandono.
Mi ricordo che vedi la costruzione della nuova stazione centrale: un giorno c'erano due semi-torri di acciaio ai lati della ferrovia e quello dopo le avevano piegate di novanta gradi e messe sopra i binari.
Mi ricordo il reichstadt e la sua fantastica cupola di vetro.
Mi ricordo treptower park con il memoriale dei caduti sovietici nella seconda guerra mondiale.
Mi ricordo che c'era una statua di un soldato che spezzava una svastica con la spada: per vederla meglio c'era un parapetto con due statue di soldati inginocchiati.
Mi ricordo che ci sono arrivato al tramonto e non c'era quasi nessuno: sembrava di essere dentro un luogo di culto, ma all'aperto.
Mi ricordo un museo sui rapporti fra germania e unione sovietica nel ventesimo secolo: il karlshorst museum, ospitato nella casetta dove è stata firmata la resa del nazismo.
Mi ricordo di aver avuto qualche problema, visto che le didascalie erano in tedesco e in russo.
Mi ricordo potsdamer platz e il mitico palazzo delle ferrovie.
Mi ricordo il museo nella vecchia stazione hamburger banhof. C'erano delle statue-candela sfigurate dopo due mesi che erano state accese e un tavolo la cui ombra era stata ricoperta di marmellata.
Mi ricordo una stanza piena di televisori in cui un gruppetto di ventenni sghignazzava per via di un uomo nudo. Ovviamente erano italiani.
Mi ricordo di aver conosciuto un sacco di gente e di non aver dormito le ultime tre notti: di giorno quando ero troppo stanco mi buttavo su una panchina. L'ho fatto anche a punkow.
Mi ricordo che per uno di questi pisolini a momenti perdevo l'aereo.



 

Ci scrive il nostro inviato all'estero, sacchettodìsudicio, attualmente in Olanda per studiare quanto la sua fama di "patria del Bengodi" sia vera o no.


sacchettodìsudicio si gode il tiepido sole di Utrecht

Ieri mi sono messo a chiaccherare con un nativo poco più che ventenne; ovviamente in inglese, dato che l'olandese è virtualmente impossibile da comprendere e che l'inglese è praticamente la seconda lingua per tutti.
Non ho resistito e dopo un po gli ho raccontato delle imminenti elezioni, scoprendo che non sapeva chi fosse Berlusconi. Non ho ancora idea se debba rallegrarmi di questo o disperarmi perché nessuno ci verrà a salvare da quella sciagura vivente.
Ho cercato di colmare la lacuna e mi sono reso conto che non si può fare a meno di elencare solo qualità negative; nel'ordine:
-proprietario di tre televisioni, sei quando è al governo (quasi il 100% della televisione italiana)
-proprietario della RAI anche quando è all'opposizione (vedi intercettazioni Bergamini)
-magnaccia per convertire senatori (vedi intercettazione Saccà)
-proprietario di giornali, assicurazioni, chi più ne ha più ne metta
-indagato in mille processi, da cui esce in qualche modo indenne, anche se con scorciatoie quali prescrizioni. Notare che i coimputati spesso invece sono condannati
-facente parte di loggia massonica
-eccetera.. (alleato di rintronati nostalgici di Asterix, di post-post-fascisti..)
Ma non è stato questo che l'ha sconvolto di più: la goccia che ha fatto letteralmente traboccare il vaso è stato dirgli che è anche presidente del Milan.

Direi che c'è poco da aggiungere, salvo che chi dice che Veltroni e Berlusconi sono uguali c'ha un po torto.
Giusto un pochetto, eh.

 

Una questione (non) privata

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Il 25 Aprile è una data importante.

Non certo perché Beppe Grillo metterà in scena il suo show del "V-day", o perché ci permette di fare un bel ponte feriale.
Non certo perché qualche post-fascista, giovane azionista, seguace di Fini o semplice idiota si armerà di revisionismo e piagnucolerà perché "Lui" non c'è più, che oggi non è più come quei tempi d'oro e si lamenterà del fatto che nessuno menzioni mai le foibe. Di gente come loro è pieno questo paese e cose come queste si sentono dire ogni maledetto giorno, in ogni maledetta edicola con i calendari ispirati alle "imprese del duce" e nella mente di tutti quei maledetti idioti che il libro di storia manco l'hanno toccato. Il 25 Aprile dovrebbe essere libero da tutto questo, invece che pieno di "distinguo".
E' una data importante perché ricorda una delle poche volte in cui migliaia di persone
seppero cambiare la storia di questo paese. Erano mossi dall'ideale della libertà, del rifiuto della guerra, della speranza di un futuro più equo e giusto, o solo perché mortalmente stanchi delle buffonate e delle menzogne dello "Scipione Affricano del due di coppe" (cit. Gadda). Ci riuscirono con la lotta partigiana prima e con la costituente poi. Il fallimento arrivò dopo, ma non fu colpa loro.
Per me, è la giornata in cui penso ai partigiani creati e raccontati da Calvino, Meneghello, Vittorini, ma soprattutto Fenoglio. Ripenso a Milton, alla sua corsa per salvare l'amico e l'amore che ancora gli resta; ripenso a Jhonny e il suo fuggire dai rastrellamenti nel crudo inverno del '44/'45. Penso a Una questione privata e a Il partigiano Jhonny e allo scenario di queste storie, le langhe. Ci penso così tanto che due anni fa ci ho fatto un salto, proprio alla fine di Aprile. Ogni aspirante bananarchico dovrebbe passare di là, apprezzare i bellissimi paesaggi (perché no, il buon vino) e capire quanto piccolo, quanto importante e quanto libero era questo piccolo pezzetto d'Italia.

grandesacchetto ad Alba

Non voglio rovinarvi troppo il gusto di scoprire cosa vi aspetta, ma vi do solo una dritta su dove alloggiare:
dalle parti di Mango (Qui per la precisione) trovate, in una specie di vecchia scuola, un piccolo alberghetto economico e tranquillo. Non mi ricordo più il nome, ne ho idea se esista ancora o no, dati i prezzi stracciati . Chiamate l'ufficio del turismo locale e vi daranno il numero. E' davvero molto comodo perché lì vicino c'è uno dei luoghi in cui è ambientato il partigiano Jhonny: cascina langa. Per risparmiarvi la delusione che ho avuto io, prima di partire guardate che triste fine ha fatto questo luogo.

Se non ci credi clicca qui

Quasi peggio di un libro di Giampaolo Pansa.

 

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