L'ora (e mezzo) del tè

Posted In: . By Grandesacchetto

16/08/08
La ricetta per un buon tè all'africana sta tutto nel come si versa: è fondamentale sollevare la teiera di un buon metro sopra il bicchiere e versare ripetutemente con gesti da consumato barman. Questo conferirà al tè una gradevole schiumetta, oltre a generare invidia negli ospiti che vi crederanno un vero uomo di mondo. Fondamentale inoltre è tenersi bassi sulle quantità, bisogna cioè fare una sorta di tè espresso, che poi tanto espresso non è, visto che la preparazione richiede almeno mezz'ora, assumendo di avere già della brace pronta, altrimenti si rischia di dover iniziare i preparativi il giorno prima.
Le foglioline di tè possono essere usate per tre infusioni: la prima è solo per veri amatori visto quanto è forte, mentre le altri sono da banali amatori e wannabe-africani. Ultima curiosità: la maggior parte delle volte incontrerete tè cinese, che riscuote più successo della coca-cola; una specie di globalizzazione più pervasiva.

p.s. ho rubato questa immagine dal web: possa il dio della netiquette perdonarmi!

 

Una richiesta

Posted In: , . By Grandesacchetto

13/08/08
Ho deciso di proporre al nostro sparuto gruppo di adepti e discepoli una sfida, seria una volta tanto: è giunto il momento che la tanto decantata "forza della rete" dimostri la sua efficacia.

Ci sono due bambini di Koutiala (Mali) che hanno bisogno di cure per delle ustioni estese a tutto il corpo: normalmente non sarebbero mortali o invalidanti ma laggiù la mancanza di cure adeguate, di farmaci e di igiene impedisce alle ferite di rimarginarsi, diventando quindi molto rischiose. Avrebbero bisogno di essere operati in un ospedale e soprattutto di una successiva riabilitazione, poiché altrimenti sarebbe tutto inutile; dato che parlano entrambi pochissimo francese dovrebbero avere la possibilità di essere accompagnati da un parente. La durata del trattamento dovrebbe essere intorno ai 3-4 mesi, secondo alcuni medici.
Chiunque fornisca indicazioni utili (ospedali interessati, medici che sappiano dare qualsiasi tipo di consiglio, ecc..) sarà insignito della carica di bananarchico onorario.
Scrivete a king_mob82@libero.it. Grazie.

 

La leva calcistica del Mali

Posted In: . By Grandesacchetto

13/08/08

Senza aver letto alcuna guida ho deciso di eleggere Klela come una delle perle nascoste del Mali: per arrivarci da Koutiala basta svoltare a sinistra a Deh e percorrere 18 km di una ripida strada sterrata e sassosa, naturalmente colorata di rosso accesso. Durante il percorso si possono ammirare prati con decine e decine di enormi termitai, dalla caratteristica forma a fungo, i quali in alcuni casi sembrano voler inghiottire l'albero a cui sono attaccati. A Klela si entra guadando la locale "lavanderia", una pozza ai piedi di un grande baobab ai bordi della quale le donne del villaggio sono chine a lavare i panni, che verranno poi stesi sopra i cespugli con la speranza che non piova. In città molte bancarelle del mercato sono costruite sopra i ponticelli che scavalcano il piccolo canale (secco anche in questa stagione) e terminano prima di un lunghissimo e maestoso viale di baobab.
Ma la cosa più affascinante, per me che non sono pratico della pianura padana, sono le risaie poco fuori il villaggio: a perdita d'occhio e dotate di tutti i moderni comforts in fatto di irrigazione artificiale. A differenza della pianura padana, qui le pari opportunità sembrano funzionare, visto che le mondine sono sia uomini che donne, anche se l'uomo più adulto che capita di trovare ha poco più di 20 anni e molti sono bambini. Avviciniamo un gruppo di una decine di mondine/i e dopo i saluti di rito conversiamo con il maschio più adulto del gruppo (23 anni) di nome Amadou, che interrompe per un pò la sua massacrante
mission di diserbare a mano l'intero campo. Che poi dicendo diserbare non si rende bene l'idea su che cosa consista veramente: significa stare chini e strappare con forza la miriade di erbacce, tutto questo per molte ore. Anche qui si notano i "forti contrasti africani" tanto cari a noi occidentali: nel campo immediatamente accanto, scevro da qualsivoglia erbaccia, il lavoro viene svolto velocemente grazie ai diserbanti. Comunque Amadou non sembra esserne triste, preso com'è dai suoi nuovi ospiti; dopo essersi lamentato del neo-presidente Att, che aveva promesso "più trattori per tutti" e non ha mantenuto, dopo aver scoperto che per noi è più facile il francese del bambara e che anche per noi un trattore è troppo costoso, lo abbiamo stupito informandolo che un qualsiasi giocatore di calcio maliano in italia guadagna più di tutti noi messi assieme.
Ci sono rimasti quasi male.

 

La madre di tutte le farmacie

Posted In: . By Grandesacchetto

11/8/2008
Durante la stagione delle piogge (giugno-settembre), il Mali diventa una grande distesa di verde; la terra rossa si rivela fertilissima ed è l'occasione che tutti aspettano per coltivare il sostentamento per il resto dell'anno. Si va dal mais, al miglio, al cotone, al té e agli alberi da frutto, come manghi e banani. Le nuvole permettono di mettere il naso fuori dall'ombra degli alberi durante le ore centrali del giorno, altrimenti bollenti, e le notti sono più fresche: l'unico inconveniente sono i rivoli e torrentelli che creano le gigantesche pozze che arrivano a rendere quasi impraticabile la strada che collega Sanzana col resto del mondo. Ma se l'acqua non distrugge le case è considerata una vera e propria benedizione e tutti sono contenti di gustarsi un pò di abbondanza, per quanto relativa. 
La coltivazione è spesso a mano, con l'ausilio delle molte bestie da soma che vagano senza un apparente padrone per il villaggio o sorvegliate da un bambino serissimo e con una busta di plastica a mò di tracolla; un trattore è un eccezione molto rara. Nonostante l'ombra impedisca alle piante di crescere bene, gli alberi non vengono tagliati quando sono in un campo coltivato, ma non ho idea se sia per tradizione, per via dell'animismo o perché altrimenti durante la stagione secca non ci sarebbe nemmeno un metro quadro d'ombra. Comunque, anche quando un terreno non è coltivato niente va perduto, perché niente qui è classificato come "erbaccia" clandestina. In un campo abbandonato vicino al villaggio di Deh (la Livorno maliana) scopriamo che una pianta è buona contro la malaria, una è un toccasana per la tosse dei bambini, la radice di un'altra addirittura serve a curare le malattie dei cani.
Ma la ciliegina sulla torta è la versione maliana del viagra, da preparare sottoforma di té e che garantirebbe risultati per una settimana. Si dice che qualche maliano sia riuscito a far fortuna vendendo la foglia miracolosa nei paesi arabi, nonostante ci siano controversie sulla sua efficacia. Noi intanto accettiamo ordinazioni.

 

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