Il seguente articolo è stato pubblicato ad opera di un hacker sul sito de “La repubblica” il 20 Dicembre 2007 alle 4:35 del mattino. L’autore è rimasto anonimo. Nonostante sia stato prontamente eliminato dai gestori del sito, la notizia e l’articolo è stato copiato e incollato in diversi punti della rete e brevi brani sono comparsi scritti in diverse toilette.

Il tempo della “Bananarchia”
Come il movimento sopravviverà all’avvento del neoliberismo
di GrandeSacchetto


Se il ventesimo secolo è definito “il secolo delle ideologie”, il ventunesimo probabilmente sarà quello dell’assenza di ideologie e del neo-liberismo; in poche parole un’era senza idee.
Per chi è convinto che viviamo in tempi di progresso, benessere, illuminismo e pace, basterà ricordare George Bush, papa Ratzinger, l’Iraq, quasi tutti i paesi del terzo mondo di cui nessuno ricorda la posizione, la nostra atmosfera a CO2 e la triste fine del gorilla del Arkansas. Per quanto riguarda l’Italia la situazione non migliora: provando a dimenticare l’eterna sudditanza agli Stati Uniti, rimangono comunque Calderoli, i co.co.co., le milioni di automobili, i luoghi comuni e naturalmente studio aperto e il Tg2.
Capita di stupirsi su come sia possibile credere a certe plateali buffonate sull’isteria di turno o sul collegamento fra un singolo caso di cronaca nera e le politiche riguardanti milioni di persone. Eppure ascoltando le conversazioni è possibile accorgersi che tutto ciò è possibile e che apparentemente si può solo rimanere a bocca aperta.

Come fare a sfuggire a tutto questo? Chi difenderà i pochi dotati di buon senso dallo strapotere dei nuovi Alberto Sordi? Non sarà un partito a salvarci, non sarà un’assemblea alla casa del popolo, non saranno 7 milioni di firme o una catena di S.Antonio.
Basterà molto meno.
Per iniziare basterà un semplice sguardo carico di ironia e la consapevolezza di essere davanti a qualcosa di completamente stupido.

Ecco alcuni esempi:
- La televisione cerca di convincerti che hai bisogno di un telefonino per vedere quella stessa pubblicità ovunque tu sia.
- Vedere qualcuno che controlla che la propria bottiglietta d’acqua non sia stata bucata da aquabomber.
- Vedere qualcuno che utilizza un sacchetto di plastica anche se ha comprato una mela.
- La macchina dietro di te in un’autostrada intasata chiede strada lampeggiando gli abbaglianti.
- Credere che sia BELLO essere flessibili e che spendere tutti i propri soldi in schermi al plasma faccia girare l’economia.

A questo punto non bisogna credere di essere soli davanti a questa marea. La sua forza sta nell'assenza di qualcuno che mostri il suo enome vuoto.
Il secondo passo, fondamentale, sarà quindi quello di guardarsi intorno. Non ci vorrà molto per accorgersi che c’è qualcun altro che sta levando in alto il suo sopracciglio. Avvicinarlo e capirsi al volo sarà un attimo.

Una volta vista la fragilità di qualsiasi luogo comune non bisogna assolutamente scuotere la testa ed andarsene.
Bisognerà compiere senza esitazione il terzo ed ultimo passo.
Bisognerà indicare davanti a tutti la sua crepa, prima invisibile.
- Portarsi appresso un televisore e definirlo un “videofonino vintage” (con grande invidia di tutti, ci scommettiamo).
- Far scoppiare il caso “bananabomber”, nascondendo dei vibratori (usati) nelle banane del supermercato.
- Mettere nel sacchetto del tipo i propri acquisti senza farsi vedere; una volta scoperti scusarsi dicendo: “Scusi ma il suo era così vuoto..”
- Lasciar passare la macchina mostrandogli un cartello con su’ scritto qualcosa riguardo alle dimensioni del suo pene.
- Far notare che con un televisore 50 pollici, “domenica in” rimane sempre un programma inguardabile.

"il videofonino vintage ha aumentato il mio sex appeal del 6,3%!!"

A questo punto potete rilassarvi e godervi un attimo di meritato riposo: avete appena compiuto la vostra prima azione bananarchica! Non stupitevi se le reazioni alle vostre gesta saranno solo di scherno, stupore o indifferenza: con l'esperienza riuscirete a colpire più a fondo e a svegliare molte più persone dal loro insipido torpore.

Hasta la banana!