Nell' incontro annuale di quaresima con i parroci romani, davanti alla solita folla di scribacchini e telecamere che riportano fedelmente qualsiasi pensiero sua Santità, il sig. Ratzinger con il suo nome di battaglia "Benedetto XVI" si è lamentato con sincero trasporto dell'esagerata presenza dei media nella vita dell'uomo moderno.
Quaresima come periodo di digiuno da televisione, radio e giornali, insomma. "Abbiamo bisogno di uno spazio senza il bombardamento permanente delle immagini, di crearci spazi di silenzio e anche senza immagini, per riaprire il nostro cuore all'immagine vera e alla parola vera"




Ha ragione, sig. Ratzinger. Quaranta giorni senza sentir parlare dei valori della famiglia vera, di falsi storici su un' Europa dalle radici cristiane, di deliranti paragoni fra religioni monoteistiche, di vittimismo politico, di sorrisi tirati di Sua Eminenza Cardinale Ruini non so se riaprirebbero il mio cuore alla parola vera ma è certo che mi farebbero svegliare di buon umore.

Ringraziamo il Sig. Ratzinger nel suo fan club, mostrando il nostro apprezzamento per la sua scelta coraggiosa di chetarsi per un po'.




P.s. Già che c'era ha ricordato che l'inferno esiste ed è tutt'altro che vuoto. I penitenti e gli infedeli (vi ricordate? Il limbo non esiste più, l'ha detto lui. Sarà scaduto il contratto di locazione) ci si infileranno dritti dritti.
Poi c'è qualcuno che pensa che il terrorismo mediatico sia stato inventato in America negli anni venti.