E' interessante notare come tutti in questi mesi di campagna elettorale si facciano anestetizzare dai colpi di teatro dei leader vari (Berlusconi, tanto per dirne uno) e dai loro fedeli cagnolini (Fini, tanto per dirne un altro). Che si tratti dei "rifiuti di napoli" o del "carovita" o di mille altri problemi, il cittadino medio chiede che loro li risolvano.

Vivi in Campania e vogliono aprire una discarica nel tuo giardino?
"Perché 'loro' non fanno nulla?"
Le penne rigate costano più di una crociera alle maldive?
"Perché i politici non vanno dal signor Barilla a dirgliene quattro?"
Nessuno ti assicura che avrai una pensione fra 20 anni?
"Se eleggerò PincoPallino forse.."
La scuola ti ha solo insegnato a mettere su Youtube i video di te che ti fai una canna nei cessi?
"Tanto sarò sempre meno ignorante dei nostri parlamentari."

Noi bananarchici la pensiamo diversamente: passare il proprio tempo a lamentarsi sperando che un politico qualsiasi agiti la bacchetta magica non rientra nella nostra filosofia. Non ci facciamo illusioni, noi; sappiamo guardare la realtà da altre angolazioni e vediamo qualcos'altro. Nel migliore dei casi la cosiddetta "casta" è un gruppo di persone in cerca di popolarità al pari di veline e attricette varie; nel peggiore, gli artefici della riscossa del liberismo e dell'erosione dei diritti dei più deboli.
La nostra rubbrica "fai-da-te" si occuperà di aiutare chi ne ha bisogno ad affrontare la cruda realtà con il nostro inconfondibile stile. Iniziamo con gli sfratti.
Ci scrive S.P. dalla Toscana:

"Cari bananarchici,
mia nonna vive in una casa in campagna da quando sposò mio nonno nel primo dopoguerra; avevano un "contratto" di mezzadria. I padroni sono una famiglia notoriamente tirchia e molto attaccata ai soldi. La famiglia di mia nonna è tutta nata e cresciuta in quella casa; io stesso ho passato molte domeniche e molte estati a giocare nell'aia, a tormentare conigli e galline e spiare il terribile maiale nella stalla. Tutti i parenti vengono spesso nella casa, fredda e umida per fare compagnia alla nonna, che è rimasta sola negli ultimi anni.
Alcuni mesi fa la padrona di casa (una donna anziana senza famiglia e senza nessun reale bisogno di soldi) si è fatta viva per avvertire che la nonna doveva sgombrare al più presto, perché erano intenzionati a vendere. La nonna ha tentato di difendersi in tribunale, adducendo la sua anziana età (quasi 90 anni), tutta la montagna di ricordi che la lega alla casa e il suo desiderio di vivere i suoi ultimi anni lì dentro. Il giudice le ha concesso 9 mesi di tempo per lasciare la casa.
Non saltate a conclusioni affrettate: evidentemente mossi dal primo momento di compassione della loro vita, i padroni si sono fatti avanti offrendo mille (1000) euro se la nonna si avesse lasciato prima la casa. Cosa devo fare con gente come loro?"

La soluzione, caro lettore è tanto semplice quanto giusta: accettare l'offerta.
No, non strabuzzare gli occhi; informa i """padroni""" che volete porre una condizione. Insieme ai soldi chiedete di poterli filmare mentre fanno sesso orale con un cavallo. Sappiamo che non può ripagare un'intera vita di ricordi e momenti felici passati in quella casa, ma sapranno scaldare le prossime sere d'inverno che la signora passerà chissà dove.