Quando i nostri pro-pronipoti dovranno studiare gli usi e costumi e la societa' italiana degli anni '90 ("L'ascesa del berlusconismo") e dei primi anni del 2000 ("Il ri-ritorno del berlusconismo"), probabilmente i loro professori potrebbero decidere di mostrare loro un film di quest'epoca; e allora comincerebbero i guai. Gli studenti crederebbero che sia stata una specie di eta' dell'oro, in cui gli unici problemi che tormentavano l'italiano medio erano nascondere l'amante diciottenne alla propria moglie/fidanzata, il sentire un gran vuoto dentro di se' nonstante il lavoro di successo in banca/televisione/agenzia pubblicitaria/ospedale e alla frustrazione di vivere in un paese non al proprio livello. Crederebbero che l'Italia sia stata una nazione di borghesi benestanti ma insoddisfatti. E non sto parlando dei cine-panettoni di Boldi-De Sica.
Quei professori si chiederebbero come mai dopo "Sbatti il mostro in prima pagina" si sia passati a "L'ultimo bacio", "Ricordati di me" e "Saturno contro". Speriamo che il nome "Paolo virzi'" gli dica ancora qualcosa. I loro studenti allora capirebbero il motivo di questo straniamento: gli bastera' guardare allo studente rastone e viziato di "Ovosodo" e agli intellettuali che si lamentano di dover scrivere i testi per il "grande fratello" in "Tutta la vita davanti". Sono i prototipi perfetti di coloro che hanno scritto e diretto tutti quei film autocelebrativi di cui ci siamo stufati da tempo.
Figurarsi quanto possano interessare a dei cyber-ragazzi del ventiduesimo secolo.