Sorvolando sul giudizio al colpo di teatro che l'onorevole B. farà in questa giornata che con lui e le sue idee poco ha a che fare, mi permetto di fare gli auguri a chi davvero sente questa festa come la più importante. Vi dirò di più, dato che tra di voi potrebbero annidarsi revisionisti, scettici, possibilisti e altre bestie a pelo corto, mi permetto di raccontarvi un pò di storie della resistenza di Prato.
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Grazie ad un sito veramente ben fatto (resistenzatoscana.it), mi limiterò a rimandarvi ad alcune pagine e a fornirvi una breve sinossi di queste storie memorabili.

- La battaglia di Valibona: dove una brigata partigiana riuscì a scappare ad un'imboscata fascista, dei prigionieri furono barbaramente torturati, un paesino distrutto e un carabiniere misteriosamente ucciso.
- Il sabotaggio di Poggio alla Malva: dove un manipolo di partigiani fece un grandioso sabotaggio pagando cara la loro inesperienza.
- L'infame strage di Figline: dove i tedeschi seppero dare il peggio di sè e si scopre cos'è l'amore fraterno.
- Lo sciopero e la deportazione: dove uno sciopero scatena rastrellamenti e deportazioni verso Mauthausen e Ebensee, dove uno dei pochi sopravvissuti ha il coraggio di raccogliere la sua testimonianza in un museo straordinario e terribile.

La cosa che più mi ha colpito al museo è un piccolo pezzo di catrame in una bacheca: si tratta di uno dei modi più ingegnosi e disperati di sopravvivere in un lager. Infilandoselo in bocca e ciucciandolo come una caramella, si ricevono le calorie necessarie per non crollare per lo sfinimento e arrendersi. Provare anche solo ad immaginare una cosa del genere è tremendo ma assolutamente necessario.

Buon 25 Aprile ragazzi, quest'anno ne abbiamo davvero bisogno.